• “CONCRETAMENTE, PRIMA LE PERSONE” LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PAOLA DE MICHELI A ROMA

    Presentazione del libro di Paola De Micheli “Concretamente, prima le persone” a Roma il 12 dicembre all’auditorium dell’Ara Pacis. Nel video alcuni momenti dell’incontro pubblico al quale hanno partecipato Lucia Annunziata, Maurizio De Giovanni e con un contributo video Massimo Gramellini.

    Nel libro che Paola De Micheli dedica alla sua corsa alla segreteria del Pd trovano spazio alcune delle proposte che confluiranno nella mozione congressuale. Nelle pagine del volume non c’è soltanto un’analisi dei problemi irrisolti del Pd e le soluzioni per trasformarlo in un partito finalmente identitario e contemporaneo: “Concretamente” è anche il viaggio di una vita che incrocia la militanza con tante esperienze personali e professionali, indispensabili per rimanere ancorati alla realtà.

  • La mia dose booster e il vaccino di mio figlio, felici di aver compiuto il nostro dovere

    Il mio Pietro, che quest’anno compie 6 anni, ha ricevuto il suo diploma di coraggio di “cavaliere anticovid”, facendo il vaccino nell’ambulatorio di Fiorenzuola, in provincia di Piacenza. Oggi per me, invece, la terza dose. Grazie agli splendidi operatori sanitari. Con la fiducia nel futuro e l’amore per noi stessi e per gli altri, siamo felici di aver compiuto il nostro dovere.

  • Una lezione sul PNRR ai professionisti del Master Lumsa

    E’ stato un onore poter raccontare alle professioniste e ai professionisti del Master in “Scienza e management delle aziende e delle amministrazioni pubbliche” dell’ Università LUMSA l’esperienza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Una giornata intensa per approfondire le opportunità, gli aspetti tecnici e amministrativi di una grande occasione di crescita per il nostro Paese e dare il mio contributo per far diventare il #PNRR conoscenza e competenza diffusa. Con la speranza di essere utile

  • Obbligo vaccinale per legge, questa è la strada per sconfiggere il virus

    Non possiamo permettere che siano gli eventi e l’arbitrio di una minoranza a condizionare la scelta dell’obbligo vaccinale, è una responsabilità che deve assumersi la classe dirigente che guida il Paese. Il mio intervento su Ilmessaggero.it

  • UNA POLITICA INDUSTRIALE PER LA LOGISTICA, CHE ABBIA COME PROTAGONISTI I LAVORATORI

    (Intervento di Paola De Micheli su “Il Messaggero” del 23 giugno)

    Non c’è conflitto sociale che possa tollerare la perdita di vite umane e quello che sta accadendo, da ormai diversi anni, sul fronte della logistica richiede un intervento di svolta. Conosciamo bene quanto sia stata impetuosa l’espansione del comparto, accelerata dalla stagione della pandemia: oggi genera circa 85 miliardi di euro di valore aggiunto e impiega oltre un milione di lavoratori. Numeri che indicano quanto sia strategico e quanto richieda un salto di qualità nell’azione dello Stato. Insieme alla crescita delle merci movimentate e degli addetti, non c’è stato infatti l’indispensabile e corrispondente ampliamento dei diritti e delle tutele dei lavoratori, dentro un sistema fondato sull’esternalizzazione della manodopera, che premia imprese assai poco interessate al capitale umano.
    L’occupazione del territorio da parte dei centri di distribuzione si è contraddistinta inoltre per uno sviluppo squilibrato ed estraneo ad una prospettiva di pianificazione. Un quadro complicato e drammatico che porta all’esplosione periodica di tensioni e conflitti violenti, divisioni tra i lavoratori in quelle che sono vere e proprie guerre tra poveri.
    E tuttavia in questi anni sono successi altri fatti importanti nella logistica. Il sindacato confederale è riuscito a sottoscrivere un contratto nazionale di filiera che garantisce la clausola sociale nei cambi di appalto e pari condizioni per lavoratori diretti ed indiretti, ad entrare in Amazon e a far riconoscere anche ai rider di “Just eat” l’applicazione del contratto nazionale. Restano ancora molte difficoltà soprattutto nei settori non vincolati al rispetto del contratto. E’ qui che dobbiamo intervenire attraverso una norma specifica per gli appalti privati, sul modello di quanto fatto per quelli pubblici, con l’idea che a pari lavoro corrisponda pari contratto. La risposta a tutte queste criticità ha un nome: politica industriale. Che non può prescindere da un sistema di regole stringenti su scala nazionale da far applicare sui territori. I modelli non mancano, come è accaduto in provincia di Piacenza, dove si è avviato un percorso per dare vita a una governance del sistema della logistica, perseguendo alcuni obiettivi irrinunciabili di sicurezza, trasparenza e legalità. Attraverso un protocollo vincolante per tutte le parti in causa e le istituzioni locali che si proponga prima di tutto la qualificazione delle imprese, anche di quelle appaltatrici, garantendo un regime di concorrenza fondato su regole. Per arrivare a disegnare un sistema di relazioni industriali che responsabilizzi tutti i soggetti, in particolare i grandi player internazionali approdati in Italia, e metta al centro tutti i lavoratori della filiera, che necessitano competenze e anche le capacità di utilizzare le nuove tecnologie. L’iniziativa annunciata dal Ministro del Lavoro Orlando di una task force dedicata va nella direzione giusta. Regole uguali per tutti, legalità e giustizia sociale devono diventare l’unico terreno sul quale può attecchire la logistica, per non dover più assistere alle tragedie di Novara e a Piacenza.

  • Vacciniamoci tutti, per noi stessi e per gli altri

    A Piacenza oggi prima dose di vaccino, organizzazione perfetta: grazie a tutto il personale sanitario per la gentilezza e la professionalità. Avanti con la campagna vaccinale, per chi ci ha lasciato e i tanti che hanno lavorato senza sosta per proteggerci. Facciamolo tutti, per noi stessi e per gli altri.

  • NON USATE LE DONNE CONTRO IL PD

    Non usate le donne contro il Partito Democratico . E’ ipocrita e strumentale il dibattito che ci chiama in causa perché alle #primarie delle prossime elezioni amministrative non sono emerse candidature femminili nel nostro partito. Nel mio intervento su Il Messaggero del 20 maggio spiego perché.

  • Solidarietà ai lavoratori di Amazon

    La rivoluzione dell’e-commerce ha cambiato le nostre vite e quelle di tanti lavoratori. Oggi il primo sciopero nazionale di tutta la filiera di Amazon ci indica con forza che la dignità del lavoro viene prima di tutto e la strada da prendere è una sola: quella del dialogo e del rispetto dei diritti in un settore fondamentale per la nostra economia. Sostegno alla mobilitazione dei sindacati con i quali avevamo avviato un percorso proprio relativo ai nuovi lavori nella logistica.

  • La ricostruzione dell’Italia non può che partire da noi. L’augurio a tutte le donne

    L’ otto marzo del 2021 arriva dopo un anno lunghissimo, durante il quale le donne hanno pagato il prezzo più alto della crisi sanitaria e sociale.
    La ricostruzione del nostro Paese, il riannodarsi dei legami ai quali abbiamo dovuto rinunciare, non può che partire da noi e dalle nostre qualità.
    Dobbiamo imporci in un universo ancora troppo sbilanciato dalla parte degli uomini. Con l’orgoglio e la consapevolezza della nostra forza che cresce.
    Insieme vogliamo più competenza e visione del futuro, uno stile che rifugge il potere per il potere, perché lo interpreta come servizio. Vogliamo più concretezza e allo stesso tempo lungimiranza, affermare la nostra vocazione a risolvere con ostinazione i problemi.
    E anche un po’ di fisiologico conflitto per promuovere quella parità di genere nelle istituzioni, nel mondo dell’impresa e del lavoro, nella società, dalla quale siamo ancora lontani.
    Questo è il mio augurio a tutte le donne.

  • Il nuovo Centro Paralimpico a Villanova d’Arda

    Un segno di speranza. E la dimostrazione che non ci siamo mai fermati nel realizzare un’opera al servizio di chi ha pagato e sta ancora pagando tanto il prezzo della crisi sanitaria, il mondo della disabilità.

    A Villanova d’Arda, nella mia provincia di Piacenza, ho partecipato all’avvio dei lavori del nuovo Centro Paralimpico nazionale che sorge accanto all’ospedale “Giuseppe Verdi”. Un’idea nata dal territorio, portata avanti insieme alle istituzioni locali, al Cip e al Coni per rilanciare un presidio storico della sanità guardando al futuro e puntando sulla straordinaria funzione dello sport. Con l’allora Ministro dello Sport Luca Lotti e da Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio riuscimmo a finanziare quest’opera. Tra i numerosi cantieri che siamo riusciti a sbloccare nei mesi passati, questo è quello che mi emoziona di più.